Nel mondo videoludico ci sono momenti in cui nuovi titoli lo trasformano completamente, e riuscirà il nuovo gioco di Hideo Kojima a cambiarlo nuovamente? Già… il nuovo gioco di Kojima… Metal Gear Solid 4 (MGS4).
Da tempo, ormai, i fan della serie (una delle più amate nel mondo videogiochi) attendevano un nuovo ritorno di Snake, il protagonista indiscusso della serie e sembra proprio che il suo papà voglia farlo in grande stile (anche perché dovrebbe essere il titolo conclusivo della serie).
La trama si svolge in Medio Oriente dove Snake viene mandato per compiere un semplice assassinio, ma qualcosa succede e tutto si complica trasformandosi in qualcosa che va oltre il personale…
Snake, questa volta, sarà un soldato veterano ormai invecchiato in modo precoce colpa degli effetti collaterali del suo DNA modificato e lo ritroveremo ormai deluso dal mondo dell’uomo sempre più in rovina e dall’uomo stesso che fa parte di una economia che si basa sulle armi, sul capitalismo sfrenato e corrotto e dalla guerra. Tutto ciò ed altro coinvolgeranno sempre di più il videogiocatore che si vedrà catapultato in questo mondo “al fianco” di Snake. La storia viene svolta con una trama degna di una pellicola cinematografica, cosa che ha sempre distinto la serie MGS.
Ritroveremo molti personaggi, odiati o amati, degli episodi precendenti tra cui la dottoressa Naomi Hunter, Hal Emmerich (Otacon), il colonnello Roy Campbell con la nipote Meryl Silverburgh e tantissimi altri che non sto ad elencare.
Nel gameplay ci sono notevoli cambiamenti come ad esempio i combattimenti che, a differenza dei capitoli precedenti, saranno caratterizzati, anche da una visuale in prima persona e in terza persona (oltre alla classica di MGS4) che trasformeranno il gioco rendendolo simile ad uno sparatutto, quindi starà a noi scegliere che tipo di gioco usare tra stealth, tattico o, come detto prima, la frenesia di uno sparatutto (tipo Gears of War o Call of Duty 4); anche la telecamera di visuale è stata “sbloccata” permettendoci di scegliere come metterla.
Snake avrà, sull’occhio sinistro, una benda ottica (Solid Eye System) che fungerà da binocolo-radar in tre dimensioni molto utile per vedere la nostra posizione su una mappa tridimensionale a più livelli o per identificare il tipo di nemico o dove esso si nasconde grazie al visore termico.
Nell’equipaggiamento ci sono molte novità come la tuta mimetica di nuova concezione (l’ha progettata Otacon) che può cambiare colore mimetizzandosi con l’ambiente circostante così da rendere l’avvicinamento al nemico più semplice. Le armi a disposizione saranno tante come i gadgets da applicare alle stesse (torce, mirini di precisione, lancia granate…).
Un’altra cosa che “rivoluziona” il gioco è la possibilità di godere della simpatia delle fazioni presenti in base alle azioni che si compiranno; quindi si avrà la possibilità di crearsi alleati o di continuare la storia in solitaria, facendoci tutti nemici.
Un punto nel gameplay che può risultare simpatico è la possibilità di nascondersi nei bidoni o nei cassonetti della spazzatura (quindi non solo scatoloni di cartone) ma per poco tempo in quanto dopo un po’ il povero Snake comincerà a star male con attacchi di nausea e il cattivo odore lo avrà completamente avvolto rendendolo facilmente individuabile.
All’inizio, come tutti i giochi d’altronde, i combattimenti saranno facili ma con il passar del gioco diventano sempre più impegnativi (soprattutto quando si affronteranno i boss) e diversificati nei quali bisognerà usare tattiche sempre diverse, ma alla fine il risultato sarà molto appagante (“era ora… ce l’ho fatta a distruggerti brutto figlio di…”).
Il comparto tecnico rende MGS4 uno dei giochi graficamente a livelli spaventosi ed impressionanti e, a detta di molti, è il primo gioco a sfruttare appieno le potenzialità della console nera di casa Sony. Per vederlo non c’è bisogno televisori HD visto che Kojima ha preferito lasciare il gioco “sporco” e “impreciso” dato che le ambientazioni sono spesso ricoperte di sporcizia, polvere e pulviscolo che fanno impressione anche su televisori standard; logicamente su un televisore HD il tutto prende un altro impatto visivo con ambientazioni e dettagli con una definizione impressionante che spremono a dovere tutti i processori della PS3. Anche i personaggi sono definiti al massimo del dettaglio (da notare soprattutto le espressioni facciali! Sembrano veri…) utilizzando attori veri e le più moderne tecnologie di motion-capture.
Il comparto audio è anch’esso improntato su ottimi livelli con una colonna sonora, come detto in precedenza, da film con effetti sonori straordinari che ci aiutano sempre più nell’immersione nel mondo di Snake.
Ultima cosa… Kojima ha eliminato i lunghi intermezzi video tra le fasi di gioco (chi ricorda il primo MGS ne sa qualcosa), che a volte possono essere frustranti in quanto bisognava aspettare molto di poter riprendere a muovere il nostro personaggio; con questo capitolo i video sono rimasti, ma sono ridotti alla giusta durata e fanno come sempre il loro lavoro.
Uno dei punti negativi è la presenza di un tutorial che possa guidare e istruire giocatori alle prime armi. Altro negativo è durante il combattimento con il boss nel quale ci dovremo servire sempre dell’inventario è ciò potrebbe spezzare il ritmo dell’azione. Anche l’introduzione di due indici (di stress e stato mentale) in relazione tra loro sono un altro punto negativo, anche se di tipo irrilevante rispetto all’insieme del gioco: il primo indicatore, quello dello stress, intaccherà dopo molte battaglie la psiche di Snake riducendone il recupero di energie e l’accuratezza. L’influenza sul gioco non è subito chiara anche se nel progredire può risultare utile.
A conti fatti MGS4 è un gioco da non lasciarsi sfuggire, anche se solo i possessori di una PS3 possono avranno la fortuna di poterlo giocare. Chissà che magari un bel giorno possa essere riproposto per altre piattaforme di gioco… speriamo.
Da tempo, ormai, i fan della serie (una delle più amate nel mondo videogiochi) attendevano un nuovo ritorno di Snake, il protagonista indiscusso della serie e sembra proprio che il suo papà voglia farlo in grande stile (anche perché dovrebbe essere il titolo conclusivo della serie).
La trama si svolge in Medio Oriente dove Snake viene mandato per compiere un semplice assassinio, ma qualcosa succede e tutto si complica trasformandosi in qualcosa che va oltre il personale…
Snake, questa volta, sarà un soldato veterano ormai invecchiato in modo precoce colpa degli effetti collaterali del suo DNA modificato e lo ritroveremo ormai deluso dal mondo dell’uomo sempre più in rovina e dall’uomo stesso che fa parte di una economia che si basa sulle armi, sul capitalismo sfrenato e corrotto e dalla guerra. Tutto ciò ed altro coinvolgeranno sempre di più il videogiocatore che si vedrà catapultato in questo mondo “al fianco” di Snake. La storia viene svolta con una trama degna di una pellicola cinematografica, cosa che ha sempre distinto la serie MGS.
Ritroveremo molti personaggi, odiati o amati, degli episodi precendenti tra cui la dottoressa Naomi Hunter, Hal Emmerich (Otacon), il colonnello Roy Campbell con la nipote Meryl Silverburgh e tantissimi altri che non sto ad elencare.
Nel gameplay ci sono notevoli cambiamenti come ad esempio i combattimenti che, a differenza dei capitoli precedenti, saranno caratterizzati, anche da una visuale in prima persona e in terza persona (oltre alla classica di MGS4) che trasformeranno il gioco rendendolo simile ad uno sparatutto, quindi starà a noi scegliere che tipo di gioco usare tra stealth, tattico o, come detto prima, la frenesia di uno sparatutto (tipo Gears of War o Call of Duty 4); anche la telecamera di visuale è stata “sbloccata” permettendoci di scegliere come metterla.
Snake avrà, sull’occhio sinistro, una benda ottica (Solid Eye System) che fungerà da binocolo-radar in tre dimensioni molto utile per vedere la nostra posizione su una mappa tridimensionale a più livelli o per identificare il tipo di nemico o dove esso si nasconde grazie al visore termico.
Nell’equipaggiamento ci sono molte novità come la tuta mimetica di nuova concezione (l’ha progettata Otacon) che può cambiare colore mimetizzandosi con l’ambiente circostante così da rendere l’avvicinamento al nemico più semplice. Le armi a disposizione saranno tante come i gadgets da applicare alle stesse (torce, mirini di precisione, lancia granate…).
Un’altra cosa che “rivoluziona” il gioco è la possibilità di godere della simpatia delle fazioni presenti in base alle azioni che si compiranno; quindi si avrà la possibilità di crearsi alleati o di continuare la storia in solitaria, facendoci tutti nemici.
Un punto nel gameplay che può risultare simpatico è la possibilità di nascondersi nei bidoni o nei cassonetti della spazzatura (quindi non solo scatoloni di cartone) ma per poco tempo in quanto dopo un po’ il povero Snake comincerà a star male con attacchi di nausea e il cattivo odore lo avrà completamente avvolto rendendolo facilmente individuabile.
All’inizio, come tutti i giochi d’altronde, i combattimenti saranno facili ma con il passar del gioco diventano sempre più impegnativi (soprattutto quando si affronteranno i boss) e diversificati nei quali bisognerà usare tattiche sempre diverse, ma alla fine il risultato sarà molto appagante (“era ora… ce l’ho fatta a distruggerti brutto figlio di…”).
Il comparto tecnico rende MGS4 uno dei giochi graficamente a livelli spaventosi ed impressionanti e, a detta di molti, è il primo gioco a sfruttare appieno le potenzialità della console nera di casa Sony. Per vederlo non c’è bisogno televisori HD visto che Kojima ha preferito lasciare il gioco “sporco” e “impreciso” dato che le ambientazioni sono spesso ricoperte di sporcizia, polvere e pulviscolo che fanno impressione anche su televisori standard; logicamente su un televisore HD il tutto prende un altro impatto visivo con ambientazioni e dettagli con una definizione impressionante che spremono a dovere tutti i processori della PS3. Anche i personaggi sono definiti al massimo del dettaglio (da notare soprattutto le espressioni facciali! Sembrano veri…) utilizzando attori veri e le più moderne tecnologie di motion-capture.
Il comparto audio è anch’esso improntato su ottimi livelli con una colonna sonora, come detto in precedenza, da film con effetti sonori straordinari che ci aiutano sempre più nell’immersione nel mondo di Snake.
Ultima cosa… Kojima ha eliminato i lunghi intermezzi video tra le fasi di gioco (chi ricorda il primo MGS ne sa qualcosa), che a volte possono essere frustranti in quanto bisognava aspettare molto di poter riprendere a muovere il nostro personaggio; con questo capitolo i video sono rimasti, ma sono ridotti alla giusta durata e fanno come sempre il loro lavoro.
Uno dei punti negativi è la presenza di un tutorial che possa guidare e istruire giocatori alle prime armi. Altro negativo è durante il combattimento con il boss nel quale ci dovremo servire sempre dell’inventario è ciò potrebbe spezzare il ritmo dell’azione. Anche l’introduzione di due indici (di stress e stato mentale) in relazione tra loro sono un altro punto negativo, anche se di tipo irrilevante rispetto all’insieme del gioco: il primo indicatore, quello dello stress, intaccherà dopo molte battaglie la psiche di Snake riducendone il recupero di energie e l’accuratezza. L’influenza sul gioco non è subito chiara anche se nel progredire può risultare utile.
A conti fatti MGS4 è un gioco da non lasciarsi sfuggire, anche se solo i possessori di una PS3 possono avranno la fortuna di poterlo giocare. Chissà che magari un bel giorno possa essere riproposto per altre piattaforme di gioco… speriamo.
alcuni screens
thanks to:
Nessun commento:
Posta un commento