Stacchiamo un momento con i videogiochi e... parliamo della Blizzard, casa produttrice di World of Warcraft, che rientra in gioco con un nuovo titolo ma questa volta non si tratta di un videogames, ma bensì di un gioco da tavolo chiamato (ma guarda un po’?) “World of Warcraft: il gioco da tavolo”.
Per l’occasione del lancio sul mercato il gioco viene venduto in una grande scatola, corredata da ben due espansioni.
Il contenuto della confezione, indispensabile a giocare, contiene numerosi dadi a 8 facce, tantissime miniature di discreta qualità,tasselli vari, schede dei personaggi, pila di carte, numerose quest e una tavola raffigurante i territori di Lordaeron; insieme viene fornita anche un’altra scatola contenente carte più piccole con svariate e numerose tipologie di abilità, oggetti e talenti.
Per imparare a giocare viene fornito un completo manuale di circa 40 pagina, tradotto in italiano, dal quale si capisce subito che il gioco risulta piuttosto impegnativo ma, imparare a giocare, risulta molto facile (anche per chi non ha mai giocato a World of Warcraft). L’esperienza di gioca si approfondisce grazie alle articolate fasi di combattimento le quali richiedono più attenzione.
Ogni giocatore può gestire al massimo due personaggi, e la gestione degli stessi è davvero ben realizzata dato che ogni classe di appartenenza (cacciatore, paladino, ecc.) ha delle proprie carte di abilità e talenti e al tempo stesso possono essere equipaggiati solo da alcuni oggetti (ad esempio un prete non potrà mai essere equipaggiato con una spada, ma bensì con un bastone).
Come in vero gioco di ruolo gli oggetti possono essere vinti al completamento delle missioni, oppure essere acquistati dal mazzo “Mercante”.
Le quest rappresentano il cuore del gioco e servono principalmente a rafforzare ed evolvere il proprio personaggio. Le quest, però, sono sempre cicliche cioè bisogna muovere il personaggio, farlo combattere e, infine, farlo riposare; le stesse, poi, hanno quasi tutte lo stesso obiettivo: uccidere una creatura in un determinato territorio.
Il gioco, per se, mostra un “vero” problema: pochissima interazione con i personaggi e nella risoluzione degli enigmi. Un po’ di più e il gioco avrebbe avuto una longevità molto superiore.
Anche i turni sono “gestiti” male dato che sono molto lunghi e non servirebbe un pomeriggio per finire una partita.
In definitiva “World of Warcraft: il gioco da tavolo” è un prodotto di altissima qualità, bello da vedere e impegnativo (quanto basta) da giocare.
Per l’occasione del lancio sul mercato il gioco viene venduto in una grande scatola, corredata da ben due espansioni.
Il contenuto della confezione, indispensabile a giocare, contiene numerosi dadi a 8 facce, tantissime miniature di discreta qualità,tasselli vari, schede dei personaggi, pila di carte, numerose quest e una tavola raffigurante i territori di Lordaeron; insieme viene fornita anche un’altra scatola contenente carte più piccole con svariate e numerose tipologie di abilità, oggetti e talenti.
Per imparare a giocare viene fornito un completo manuale di circa 40 pagina, tradotto in italiano, dal quale si capisce subito che il gioco risulta piuttosto impegnativo ma, imparare a giocare, risulta molto facile (anche per chi non ha mai giocato a World of Warcraft). L’esperienza di gioca si approfondisce grazie alle articolate fasi di combattimento le quali richiedono più attenzione.
Ogni giocatore può gestire al massimo due personaggi, e la gestione degli stessi è davvero ben realizzata dato che ogni classe di appartenenza (cacciatore, paladino, ecc.) ha delle proprie carte di abilità e talenti e al tempo stesso possono essere equipaggiati solo da alcuni oggetti (ad esempio un prete non potrà mai essere equipaggiato con una spada, ma bensì con un bastone).
Come in vero gioco di ruolo gli oggetti possono essere vinti al completamento delle missioni, oppure essere acquistati dal mazzo “Mercante”.
Le quest rappresentano il cuore del gioco e servono principalmente a rafforzare ed evolvere il proprio personaggio. Le quest, però, sono sempre cicliche cioè bisogna muovere il personaggio, farlo combattere e, infine, farlo riposare; le stesse, poi, hanno quasi tutte lo stesso obiettivo: uccidere una creatura in un determinato territorio.
Il gioco, per se, mostra un “vero” problema: pochissima interazione con i personaggi e nella risoluzione degli enigmi. Un po’ di più e il gioco avrebbe avuto una longevità molto superiore.
Anche i turni sono “gestiti” male dato che sono molto lunghi e non servirebbe un pomeriggio per finire una partita.
In definitiva “World of Warcraft: il gioco da tavolo” è un prodotto di altissima qualità, bello da vedere e impegnativo (quanto basta) da giocare.
ecco come si presenta il gioco:
ed ecco come sono caratterizzati i personaggi
for info thanks to: rivista "Giochi per il mio Computer" agosto 2008
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