Che gli appassionati di storia romana esultino… è appena uscito il terzo capitolo della serie basata sull’impero dei Cesari: Imperium Civitas III ! ^__^
Per chi non lo conosce, Imperium Civitas III è un mix strategico-gestionale che pone il giocatore alla guida di una nascente città romana da far crescere sotto ogni aspetto..
Il nuovo strategico della Haemimont Games farà arrovellare la testa di molti giocatori grazie alla sua azzeccata fusione tra strategia militare, gestione socio-economica e città.
Rispetto alle precedenti versioni di novità tecniche non ce ne sono molte, ma al contrario hanno aggiunto modalità di gioco molto intriganti.
La gestione delle battaglie e della città hanno subito lievi migliorie (maggiore interazione tra benessere e produzione, algoritmi più complessi riguardanti il morale delle truppe, della loro efficacia in battaglia e il loro addestramento) e si potrà scegliere una particolare famiglia romana al posto di un’altra e una campagna non lineare (si potrà tentare di sfidare i Galli, oppure creare una colonia in Britannia).
In Imperium Civitas III esiste una fitta interazione tra la popolazione (suddivisa in plebei, equestri e patrizi) e la funzionalità e l’efficienza delle strutture dove la stessa lavora. Nella distribuzione dei beni (indumenti, utensili, cibo…) si tiene in considerazione la quantità, la varietà dei prodotti (vendere, ad esempio, una tonnellata di carne sarà meno redditivo che vendere, in quantità minore, variegate quantità di verdure, carni e pesci) e l’efficienza di chi li lavora occupandosi anche della transazione degli stessi (i patrizi gestiscono meglio le reti di vendita, che un plebeo).
Per quanto riguarda le battaglie c’è da dire che sul campo bisogna tenere conto del tipo di truppe (c’è una bella differenza tra i soldati regolari e quelli volontari), del loro morale (che dipende anche da come amministreremo la città), dalle tattiche a disposizione e dal loro livello di esperienza.
Le musiche di sottofondo sono decisamente appropriate.
Dal punto di vista grafico il gioco si attiene su ottimi standard, con texture e modelli eccellenti.
Nota dolente è l’impianto strategico (militare) che risulta inferiore a quello gestionale, rimanendo comunque soddisfacente.
Per chi non lo conosce, Imperium Civitas III è un mix strategico-gestionale che pone il giocatore alla guida di una nascente città romana da far crescere sotto ogni aspetto..
Il nuovo strategico della Haemimont Games farà arrovellare la testa di molti giocatori grazie alla sua azzeccata fusione tra strategia militare, gestione socio-economica e città.
Rispetto alle precedenti versioni di novità tecniche non ce ne sono molte, ma al contrario hanno aggiunto modalità di gioco molto intriganti.
La gestione delle battaglie e della città hanno subito lievi migliorie (maggiore interazione tra benessere e produzione, algoritmi più complessi riguardanti il morale delle truppe, della loro efficacia in battaglia e il loro addestramento) e si potrà scegliere una particolare famiglia romana al posto di un’altra e una campagna non lineare (si potrà tentare di sfidare i Galli, oppure creare una colonia in Britannia).
In Imperium Civitas III esiste una fitta interazione tra la popolazione (suddivisa in plebei, equestri e patrizi) e la funzionalità e l’efficienza delle strutture dove la stessa lavora. Nella distribuzione dei beni (indumenti, utensili, cibo…) si tiene in considerazione la quantità, la varietà dei prodotti (vendere, ad esempio, una tonnellata di carne sarà meno redditivo che vendere, in quantità minore, variegate quantità di verdure, carni e pesci) e l’efficienza di chi li lavora occupandosi anche della transazione degli stessi (i patrizi gestiscono meglio le reti di vendita, che un plebeo).
Per quanto riguarda le battaglie c’è da dire che sul campo bisogna tenere conto del tipo di truppe (c’è una bella differenza tra i soldati regolari e quelli volontari), del loro morale (che dipende anche da come amministreremo la città), dalle tattiche a disposizione e dal loro livello di esperienza.
Le musiche di sottofondo sono decisamente appropriate.
Dal punto di vista grafico il gioco si attiene su ottimi standard, con texture e modelli eccellenti.
Nota dolente è l’impianto strategico (militare) che risulta inferiore a quello gestionale, rimanendo comunque soddisfacente.
info: rivista "Win Magazine GIOCHI" febbraio 2009
screens: GameStar.it
Nessun commento:
Posta un commento